Fare Insieme

25 Maggio 2010

AL CONGRESSO! AL CONGRESSO!


Un contrasto molto personale e molto poco politico ha aperto la porta del circolo IDV Trentino alla  pratica del commissariamento; una usanza molto poco etica dell’Italia Dei Valori nazionale.
Si tratta di un meccanismo attraverso il quale gran parte dell’attuale classe dirigente del partito, fatta di politici di mestiere entrati in IDV dopo disparate esperienze politiche, cerca di impossessarsi di province e regioni per costituire loro feudi. Politici per lo più provenienti da altri partiti, pronti a riciclarsi sotto qualsiasi bandiera, sempre alla ricerca di nuove opportunità, cui conviene un piccolo partito, del 4-5% massimo, per vivere più sicuri. Se guardiamo la mappa dell’Italia con l’occhio dell’IDV, vediamo decine di situazioni simili: commissari che diventano inamovibili, manovre politiche che poco sembrano aver a che fare con i Valori propugnati da Di Pietro, mugugni, se non aperte rivolte, di iscritti critici e dissenzienti.

E’ pur vero che per fare crescere il partito agli albori, come spesso è stato detto a giustificazione di quanto sopra, era necessario qualche compromesso: sposare un potente del  luogo poteva significare esser lanciati e poter spiccare il volo. Ma è anche vero che la strategia attuata da Di Pietro in occasione delle  elezioni  europee ha mostrato quanto valga oggi, per la società civile, una politica fondata sui Valori. In questa occasione non sono stati messi in lista politici di lungo corso, esperti di manovre, ma rappresentanti della società conosciuti per aver sempre lottato per una autentica democrazia e per la legalità, anche se non iscritti al partito. Ebbene in questa occasione l’IDV ha raccolto il plauso dell’elettorato sfondando in molte località il tetto del 10% di consensi. Si è dimostrato che l’unica vera opposizione al berlusconismo è quella dell’Italia Dei Valori, rappresentata da donne e uomini di provata onestà.

Ora si apre la stagione dei congressi provinciali e regionali.
Siamo alle soglie della rifondazione del partito anche a livello locale?
E’ questo che Di Pietro si augura? Possiamo dargli una mano?
Ci troviamo in una Regione che per molti versi, o per vocazione, si è trovata a fare da laboratorio in molti ambiti del sociale: ci corre l’obbligo dare un segnale anche in questa occasione.

Certo la situazione non è delle più limpide.
Ci aspetta un rito degno della peggior politica di tutti i tempi: la conta delle schede e dei votanti. Poco valgono i programmi, i progetti, i sogni.
Se tutti lasciassimo indietro una buona parte dei personalismi ci accorgeremmo che ci troviamo in un altro gioco che non ci spetta e che si concluderà a nostro sfavore se non saremo uniti per smascherarlo… ma anche questo fa parte dei sogni.
Un impegno si può però sottoscrivere: fare in modo che, conclusa questa fase riprovevole ma ineluttabile, tutte quelle schede e votanti diventino, domani, attivisti IDV.

enrico

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